Ken Loach: "In Irak una guerra illegale"


CANNES - Conferenza stampa tardiva - due giorni dopo l'anteprima internazionale del suo film in concorso a Cannes - per Ken Loach e il suo Route Irish, ma il regista britannico non ha deluso i (pochi) presenti, parlando a lungo di politica internazionale e spiegando i retroscena del suo film che denuncia l'immenso e atroce business della privatizzazione della guerra in Irak. "Da tempo, con Paul Laverty, volevamo occuparci di questo straordinario crimine contro il popolo iracheno, una guerra illegale, che nasce dall'avidità e corruzione, ma bisognava trovare i personaggi giusti, una storia semplice e umana", spiega il regista, Palma d'oro con Il vento che accarezza l'erba.

"La guerra - aggiunge il fedele sceneggiatore - è un omicidio di massa. I mercenari non sono responsabili di fronte ai governi democratici né di fronte al governo iracheno, rispondono solo ai loro padroni". L'uso di combattenti a pagamento è servito anche legalizzare tortura, che viene definita nei rapporti ufficiali come "tecnica di interrogatorio avanzata". Dice Loach: "E' una violazione della Convenzione di Ginevra e dei Diritti dell'uomo consentita da Blair e Bush. E il paradosso è che Blair è diventato ambasciatore della pace. Uomini così devono essere giudicati, se non da un tribunale, almeno dall'opinione pubblica".

Ce n'è per tutti. Obama ha l'obbligo di processare i responsabili della tortura, che potrebbero trasferire altrove i loro metodi. "L'America dovrebbe seguire l'esempio dell'Argentina dove i torturatori non possono sfuggire al giudizio dei tribunali", dice ancora Loach. Molto duro sul tema della privatizzazione. "Nei paesi occidentali si privatizza tutto, la salute, le scuole, persino le prigioni. Tutto serve a mettersi soldi in tasca. In campo militare questo sistema massimizza i profitti: se un soldato regolare muore, lo Stato deve dare una pensione alla sua famiglia, se muore un mercenario no".

La carneficina continua. "La vendetta genera vendetta. Gli Usa non permetteranno all'Iraq di diventare una Stato indipendente". Ma le vittime sono anche in Occidente. "L'associazione Combat Stress - spiega Laverty, che ha condotto ricerche accurate per scrivere il film - stima che la sindrome post traumatica possa guarire in tempi lunghi,10-15 anni. L'Irak ha sofferto di più, ma anche il nostro paese paga le conseguenze della guerra. Mentre Bush e Blair hanno guadagnato milioni di sterline". Polemico con Hollywood, Ken Loach: "Le vittime principali della guerra sono gli iracheni, non i soldati americani come ci mostra il cinema Usa. Ci sono stati talmente tanti civili iracheni morti, feriti, mutilati, intere famiglie distrutte".

Infine il cineasta dice la sua sulle elezioni in GB. "Ci sono di nuovo al potere i bianchi privilegiati, educati nelle scuole private, dotati di senso dell'umorismo. Metteranno in ginocchio la classe dei lavoratori, tagliando i servizi pubblici. Sono cinici: se possono evitare, la guerra lo faranno. ma se gli farà comodo non esiteranno a combattere ancora. Sono là per difendere gli interessi della loro classe sociale".

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