Il fascista che piaceva a Roosevelt

Di una cosa è sicuro Folco Quilici, quell’aereo, su cui si trovavano Italo Balbo, suo padre Nello e altre otto persone, fu abbattuto per un tragico errore dal fuoco amico di un sommergibile italiano nel giugno 1940 a pochi giorni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Non c’è alcun mistero sulla tragica morte di un esponente controverso e di spicco del regime fascista come racconta il suo documentario L’ultimo volo, prodotto e distribuito in home video da Cinecittà Luce e che, nel 70esimo anniversario della sua scomparsa, si vedrà lunedì 28 giugno, in seconda serata, su Retequattro. “A conferma ci sono le testimonianze, da me raccolte in passato, di due ex sommergibilisti che dimostrano che fu una terribile fatalità e che non sta in piedi l’ipotesi di un regolamento di conti interno al regime, voluto da Mussolini in persona, invidioso dei successi personali del comandante del fronte libico e del carisma conquistato con posizioni politiche non in sintonia con il Duce”, sostiene Quilici.

Certo i rapporti tra i due non erano dei migliori se nell’Archivio Luce non c’è traccia di un cinegiornale sui funerali in Libia di Balbo, ma solo fotografie per volontà del dittatore, che aveva ordinato di non enfatizzare la figura di Balbo. Ed eloquenti sono le immagini di un Mussolini scuro in volto a fianco di un Balbo contento e sorridente durante i festeggiamenti in suo onore al ritorno dall’imprese di trasvolatore oceanico.

Il mistero da sciogliere è invece un altro per Quilici, quello della destinazione di quell’ultimo volo, forse un incontro segreto,

Nessun commento:

Posta un commento